Ipertesione con nefropatia non diabetica: l’aggiunta di Candesartan ad un ACE-inibitore rallenta la progressione della malattia renale


Il beneficio dell’aggiunta di un bloccante il recettore dell’angiotensina II ( sartano ) agli ACE-inibitori con l’obiettivo di inibire la progressione della nefropatia nei pazienti ipertesi con malattia renale non diabetica è controverso.

Ricercatori del Saitama Medical School in Giappone hanno confrontato l’associazione sartano ed ACE inibitore rispetto al solo ACE inibitore ( controllo ).

Tutti i pazienti che hanno preso parte allo studio erano in trattamento con ACE inibitori, tuttavia nonostante questo l’escrezione urinaria di proteine superava 1g/die.

Un totale di 90 pazienti ipertesi con insufficienza renale cronica sono stati assegnati in modo casuale al trattamento con un ACE-inibitore associato a Candesartan (Atacand/Ratacand; 2-12mg/die ) oppure con il solo ACE-inibitore.

La pressione target era uguale o inferiore a 130/80mmHg, o valore inferiore. L’end point primario era rappresentato dai cambiamenti nella creatinina plasmatica e dalla riduzione della proteinuria. La durata media del periodo osservazionale è stata di 3.1 anni.

Al 2° e al 3° anno la pressione sistolica e diastolica è risultata ridotta in media da 140/84 a 129/78mmHg nel gruppo Candesartan, e da 135/85 a 130/80 nel gruppo solo ACE-inibitore.

In entrambi i gruppi, sia la pressione sistolica che quella diastolica sono diminuite in modo significativo nel corso dello studio ( p < 0.01 ).

Al terzo anno, la concentrazione plasmatica di creatinina è aumentata in media da 3.02 a 3.38mg/dl nel gruppo Candesartan ed ACE-inibitore contro l’aumento da 3 a 4.48mg/dl del gruppo solo ACE-inibitore.

Sebbene il livello di proteinuria si sia ridotto in modo significativo in ciascun gruppo ( p < 0.05 ), il grado di riduzione della proteinuria è risultato maggiore nel gruppo Candesartan rispetto al gruppo controllo ( p < 0.01 ).

La proteinuria pretrattamento in entrambi i gruppi era correlata in modo significativo al declino della funzione renale.
La riduzione della proteinuria era correlata ad un miglioramento della funzione renale nel gruppo trattato con Candesartan.

I dati dello studio hanno dimostrato che l’aggiunta di Candesartan ad un ACE inibitore è efficace nel rallentare la progressione dell’insufficienza renale nei pazienti ipertesi con nefropatia non diabetica mediante riduzione della proteinuria. ( Xagena2006 )

Kanno Y et al, Clin J Am Soc Nephrol 2006; 1: 730-737

Nefro2006 Cardio2006 Farma2006




Indietro

Altri articoli

La Commissione Europea ( CE ) ha approvato l'estensione dell'indicazione di Invokana ( Canagliflozin ) per includere importanti dati sugli...


La Food and Drug Administration ( FDA ) statunitense ha approvato Invokana ( Canagliflozin ) per ridurre il rischio di...


Gli antagonisti del recettore dei mineralcorticoidi steroidei, se aggiunti a un sistema bloccante renina-angiotensina, riducono ulteriormente la proteinuria nei pazienti...


La riduzione del consumo di sodio nella dieta o il trattamento diuretico aumentano l’efficacia del blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (...


Gli agenti ad azione RAS sono medicinali che agiscono su un sistema ormonale che aiuta a controllare la pressione sanguigna...


Nonostante il trattamento ottimale, comprendente gli inibitori del sistema renina-angiotensina ( RAS ), i pazienti con nefropatia diabetica di tipo...


Uno studio ha mostrato che l’utilizzo di ACE-inibitori in combinazione con i sartani ( anche detti antagonisti recettoriali dell'angiotensina II...


Sebbene i bassi livelli di colesterolo HDL rappresentino un fattore di rischio noto per la aterosclerosi, i dati sul colesterolo...


Il 40% circa dei soggetti diabetici sviluppa una nefropatia. Molte sono le strategie per rallentare tale progressione, tra queste c’è...


L'aggiunta alla terapia di un attivatore del recettore della vitamina-D, Paricalcitolo ( Zemplar ), nei pazienti con nefropatia diabetica, riduce...